CAORLE
L’identità storica e culturale di Caorle sono senza dubbio rappresentate dal millenario duomo e dal maestoso campanile cilindrico che da sempre simboleggia l’immagine della città e da sempre accoglie ammiccando agli ospiti che giungono fin qua dall’Italia e dall’estero. Poco lontano, nelle vie del centro, i turisti si possono godere una piacevole e rilassante passeggiata, magari dopo una giornata di sole e mare, scoprendo l’ospitalità di una cittadina dalle inconfondibili origini veneziane. Caorle, un tempo città del Dogado e fedele suddito della Serenissima Repubblica di Venezia, di cui ricorda la popolana atmosfera nei campielli e nelle calli del centro storico, è oggi una località balneare tra le più belle d’Italia. Pur essendo oggi, con Porto Santa Margherita e Duna Verde, un moderno centro turistico conosciuto in tutta Europa, ha mantenuta intatta la caratteristica di borgo di pescatori profondamente legato alle sue antiche tradizioni.
Rio Terrà è uno dei “salotti” all’aperto più visitati del Veneto. Non solo d’estate i numerosi turisti in vacanza qui si ritrovano per la passeggiata serale, anche fuori stagione in molti scelgono di trascorrere qui le domeniche o i giorni di festa. Motivo d’attrazione è questo ambiente unico nel suo genere, paragonabile solo alle policrome case di Burano ma, rispetto alle isole veneziane, facilmente raggiungibile dall’entroterra. Rio Terrà significa canale interrato, perché Caorle fino a metà ‘800 era tutta percorsa da canali interni: via Roma era il “Rio di Palazzo” che portava al Palazzo pretorio adiacente il Duomo; quindi il “Rio delle Beccarie”, intorno all’attuale ex scuola Bafile. Il Rio Terrà delle Botteghe era il “Rio di Mezzo” e la sua parte che svolta verso Piazza Papa Giovanni era il “Rio di Castello”. L’attuale rio interno del porto peschereccio prendeva il nome di “Riello”.Quindi una città-isola percorsa da canali, attraversati da quattro ponti che nel tempo sono stati tombati per lasciar posto alle strade carrozzabili, prima sterrate poi d’asfalto. Così la via principale, Calle Lunga, che attraversava il nucleo centrale spaccandolo in due tronconi e giungendo fin davanti al Duomo e al Palazzo pretorio, divenne una strada secondaria.